Fotografie e viaggi, le mie passioni…
La Fotografia
Con la fotografia è stato amore a prima vista, inizialmente più per la dimensione nostalgica della cosa, quella di mantenere in vita i ricordi attraverso la creazione di album suddivisi per anno. In seguito, è diventata una vera e propria passione, strettamente correlata ai viaggi che facevo. Non parlo di stile e neanche di tecnica, non ho le competenze per essere un professionista e mai lo sarò, mi piace la fotografia perché ha il grande merito di mostrarti la vita com’era davvero, è il fermo immagine di un momento che ci permette di rivivere un’emozione per com’era allora. La nostra memoria infatti è sempre clemente con i ricordi, li rende meno amari di quanto fossero in realtà, tende ad addolcirli.
Ho sempre viaggiato tanto, fatto centinaia di fotografie e al ritorno, davanti al mio pc, cercavo di confrontare gli scatti che avevo tra le mani con i ricordi che portavo nel cuore in modo da scegliere le foto migliori per i miei album. Sono ancora uno di quelli che stampa le foto e personalizza gli album. Sarò strano, ma ci trovo ancora un certo romanticismo in tutto questo.
Quando parlo di “foto migliori” non intendo necessariamente le più belle, ma quelle che hanno un’anima, quelle che per me dicono qualcosa di più rispetto ad uno scatto perfetto nella forma. Per me dietro ogni fotografia c’è sempre una storia da raccontare, un’urgenza da condividere. Le fotografie raccontano sempre qualcosa, ci parlano un po’ del fotografo e un po’ del soggetto fotografato. In ogni scatto c’è sempre un po’ di noi, un po’ della nostra storia, un po’ della nostra anima. Nelle foto ritrovi i tuoi slanci, le debolezze, le manie.
Ho sempre amato la fotografia perché è creatività e tecnica allo stesso tempo, anche se considero la tecnica solamente un mezzo per esprimere al meglio quello che si vuole raccontare. Ho messo tanto di me in ogni scatto che ho fatto e, per quanto possa sembrare inverosimile, credo che le fotografie non si facciano con la macchina, ma con il cuore. La fotografia è essenzialmente amore per le persone e per i luoghi che ci stanno a cuore, è vedere com’eravamo e non saremo più, è la nostra storia a portata di mano. Questo sentimento così forte ti fa venire voglia di fermare il tempo con uno scatto, per timore che un giorno, quell’incanto, non possa esserci più.
I Viaggi
Credo ci siano tanti modi di viaggiare e altrettanti motivi che spingano a farlo, ma sono pochi i viaggi in grado di innescare dei cambiamenti. Sono questi i viaggi che preferisco, quelli che colmano delle mancanze, che riempiono gli spazi vuoti, quelli capaci di cambiare non solo la testa di un uomo, ma anche gli atteggiamenti, i pensieri, magari l’anima.
Se un viaggio è capace di fare tutto questo allora non esiste investimento più azzeccato. A quel punto poco importa la meta o la distanza da casa, contano solo le emozioni e le sensazioni che rimarranno con te una volta tornato a casa.
Ma partire non basta, è necessario capire quando sia il momento giusto per farlo. Anche questo è un percorso, non meno importante. Personalmente sento questa necessità quando capisco di essere ostaggio di me stesso, delle mie mancanze e delle mie abitudini. Quando sento che non mi rimane altro che un surrogato della felicità, una brutta copia. E allora vado a cercare quella vera, è questo il mio personale momento per partire.
Negli anni ho sperimentato tanti modi di viaggiare, sono partito per piacere, per dovere, per curiosità, ma il più delle volte perché andare lontano e fare migliaia di chilometri mi sembrava una buona scorciatoia per accorciare certe distanze dentro di me, un modo per dimenticare la mia mediocrità e inventarmi in viaggio.
Spesso si parte per dimenticare un amore o per trovare la forza di buttarsi in un altro, come se ci fosse un po’ di polvere sul cuore da spazzare via e si sposa l’illusione che solo andando lontano possa avvenire questo miracolo. È un inganno della mente, un abbaglio cui andiamo incontro con entusiasmo dimenticando che per metabolizzare le sconfitte è necessario guardarsi dentro con oggettività.
Personalmente trovo bellissimo scappare dalla monotonia di tutti i giorni quanto rituffarmi dentro quelle piccole e dolci consuetudini a cui sono abituato. Perché viaggiare serve anche a questo, in fondo, ad apprezzare quello che si ha a casa per non sminuirlo come siamo soliti fare ogni giorno.
Dare per scontato l’amore che ci circonda credo sia uno dei nostri peggiori difetti. Così progettiamo la fuga, la nostra ora d’aria dalla solita routine quotidiana. Scegliamo con cura il posto, le cose da portare, dividiamo accuratamente i liquidi dal resto, ma spesso dimentichiamo le emozioni e i sentimenti. Ce ne ricordiamo quando siamo lontani dai nostri affetti, dai nostri amici, dal nostro amore.
I viaggi sono preparati a tavolino, ma credo che ognuno di loro debba nascere da un’urgenza. Devono avere quell’energia che ti spinge ad alzarti dal divano e progettare un futuro diverso, possibilmente migliore. Non credo sia importante la meta, qualsiasi viaggio può essere entusiasmante, purché ti racconti qualcosa di diverso da quello che sei abituato a vivere, purché rompa gli schemi, susciti emozioni. I ricordi legati ad ogni viaggio rimangono lì, ad ardere nel mio cuore, ma sono uno che preferisce ricordare le cose perfette per com’erano. Per questo credo che non bisognerebbe mai tornare nei propri luoghi sacri, nei santuari della propria felicità. Converrebbe ricordarli per com’erano. Converrebbe ricordarci per com’eravamo.
Donde has sido feliz no has de volver, dove sei stato felice non dovresti tornare, proprio come dice la canzone. Purtroppo, o per fortuna, non potrà mai essere più così.
Ogni volta che parto per un nuovo viaggio mi auguro di sorprendermi, di fare cose che non ho mai fatto e che non farei se ci pensassi troppo. È questo ciò che desidero. Il riconoscimento del tentativo, nell’oceano di possibilità disponibili, sarà un premio che mi darò da solo. A prescindere dalle aspettative, dai risultati, a prescindere da tutto.
Il progetto è ambizioso e ha dei rischi. Forse per questo mi sta così simpatico.